Comunicati
In collaborazione con il Comune di Oulx-il Comune di Briançon
Forum Internazionale sulla riforma del sistema asilo in Europa
Accoglienza, solidarietà e libera circolazione delle persone
Palazzo delle Feste Bardonecchia
16 -17 Giugno 2018
(Foto scattata nel mese di marzo 2004 a Niamey Niger F. Guerra Recosol )
Sabato 16 Giugno ore 16,30 Piazza Alcide De Gasperi
Sit-In del Forum incontro con esperienze del territorio
Equal Rights To
Move
For Equal Rights
Il Forum non è un movimento per i diritti dei migranti, ma un movimento per cambiare le politiche migratorie nazionali ed europee, che oggi come oggi producono danni e violazioni allo stato di diritto e al tessuto democratico delle nostre società. Cambiare le politiche migratorie significa migliorare le politiche sociali e culturali per tutti noi. Cambiare le politiche migratorie significa migliorare la politica estera e le strategie di cooperazione dell’Italia e dei Paesi europei.
Il Forum Per cambiare l’ordine delle cose è nato il 3 Dicembre 2017 con un’assemblea nazionale di oltre 500 persone a Roma e in questi 6 mesi si è allargato coinvolgendo oltre venti associazioni e movimenti di 10 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Lazio, Campania e Basilicata)
Ci siamo uniti, per rilanciare nella società proposte di cambiamento chiare, concrete, ma anche coraggiose. La campagna attraversa tutto il paese da Caserta a Bardonecchia, passando per Parigi, dove abbiamo un grande movimento francese che si muove nella nostra stessa direzione, les Etats Généraux des Migrations.
Il Forum Per Cambiare l'Ordine delle Cose in collaborazione con ASGI e les Etats Généraux des Migrations promuove iniziative che si svolgeranno il 16 e il 17 giugno tra Bardonecchia e Briançon. Insieme, con un appuntamento speculare al di qua e al di là del confine tra Italia e Francia, ci ritroveremo per dare forza a chi lavora sul territorio e per discutere delle politiche migratorie. Chiediamo a tutti coloro che credono nella necessità di immaginare questo cambiamento di unirsi a noi. Per info e contatti http://pclodc.blogspot.com
Domenica 17 Giugno Palazzo delle Feste ore 9-14
Interverranno
Francesco Avato Sindaco Comune di Bardonecchia
Gerard Fromm Sindaco Comune di Briançon
Monica Cerutti Assessore Cooperazione decentrata e Immigrazione Regione Piemonte
Elly Schlein Europarlamentare relatrice della revisione del Regolamento di Dublino per il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo
Lorenzo Trucco Presidente Asgi - Il reato di solidarietà
Elena Rozzi Consiglio direttivo Asgi - Minori non accompagnati “in transito”: tra diritto alla protezione e respingimenti alle frontiere interne
Loretta Malan, Responsabile dei Servizi Inclusione della Diaconia Valdese - Lampedusa e Ventimiglia altre frontiere
Andrea Segre, Regista - Forum Per cambiare l’ordine delle cose
Paolo De Marchis Sindaco Comune di Oulx, presidente Conisa - Progetto accoglienza alta valle
Enrico Tavan, Coordinamento Recosol Assessore Avigliana - Progetto di accoglienza bassa valle
Pietro Ainardi Preside Istituto Istr. Superiore Des Ambrois - La scuola incontra il mondo
Stéphanie Besson Tous Migrants - Accoglienza migranti in frontiera
Coordinerà Gianfranco Schiavone vicepresidente Asgi
Presentazione dell’appello del Forum Internazionale di Bardonecchia per la riforma del sistema asilo in Europa
Spazio aperto per interventi
Rete comuni solidali- Comuni della Terra per il Mondo www.comunisolidali.org segre. 0122 48934 - 011 9724236 coordinamento@comunisolidali.org percambiarelordinedellecose@zalab.org http://pclodc.blogspot.com
Soumaila Sacko: non possiamo fare finta di niente anche questa volta
Domenica sera 3 giugno Soumaila Sacko, migrante maliano di 29 anni con regolare permesso di soggiorno, è stato colpito da una raffica di fucilate nella zona di San Calogero (Rosarno), mentre recuperava lamiere e materiali di scarto da una fornace abbandonata per rinforzare la sua baracca o quella di un compagno.
Soumaila non ce l’ha fatta, mentre gli altri due connazionali che erano con lui si sono salvati.
Tutti e tre vivevano nell'area della tendopoli di San Ferdinando in cui soggiornano i braccianti impegnati nei campi coltivati nella piana di Gioia Tauro.
Il Forum Nazionale Per Cambiare l’Ordine delle Cose esprime la sua indignazione per l'uccisione di questo ragazzo, per le modalità di questo brutale fatto e per le reazioni edulcorate e quasi inesistenti delle nostre Istituzioni.
Soumaila Sacko non stava rubando le lamiere, le stava cercando in un terreno abbandonato in cui la Procura di Vibo aveva scoperto una discarica abusiva, dove le fiamme gialle hanno trovato 135mila tonnellate di rifiuti tossici.
I media subito dopo l'accaduto, hanno dato notizia che il giovane era stato ucciso perchè trovato in flagranza di reato.
Nessuno in sua difesa se non le varie associazioni impegnate sul campo.
Silenzio assordante da parte delle Istituzioni, solo un tam tam nei social network comincia a crescere in serata, fino a proseguire il giorno dopo e suscitare qualche reazione, articolo o dichiarazione di sdegno per quanto accaduto, fino ad arrivare al tiepido ricordo dell'appena insediato Presidente del Consiglio Conte.
Nella zona di San Ferdinando durante la stagione di raccolta, circa 4000 braccianti - tutti migranti - vengono "utilizzati come manodopera" nella raccolta della frutta.
Senza contratti, senza diritti, sfruttati fino all’osso, confinati in baraccopoli con gravi carenze igienico sanitarie.
Soumaila Sacko era uno di questi, ma era anche un sindacalista, uno che si spendeva nelle lotta per i diritti dei braccianti.
La sua morte avviene all’indomani delle affermazioni pericolose e superficiali del leader della lega Salvini, oggi Ministro degli Interni.
Definire “Pacchia” il lavoro da schiavi che molti migranti sono costretti a svolgere per poter sopravvivere nel nostro Paese è un'assurdità che non dovrebbe essere pronunciata da un Ministro della Repubblica.
Se, come dice Conte, "la politica deve farsi carico del dramma di queste persone e garantire percorsi di legalità", come può conciliarsi questo con il programma di Salvini, intento a minacciare migranti, ong, e a criticare perfino il sindaco di Riace per le sue buone pratiche e politiche locali di integrazione?
Soumaila Sacko, protagonista di una trama triste e omertosa, è uno dei tanti braccianti morti durante la stagione del raccolto, ma non per cause naturali.
Vogliamo continuare a fare finta di niente?
Info: percambiarelordinedellecose@zalab.org
E' possibile sostenere le iniziative del forum "Per cambiare l'ordine delle cose" effettuando una donazione sul conto di Associazione culturale ZaLab ( IT39Y0501812101000011174646 ) con la casuale "Forum Per cambiare l'ordine delle cose"
FORUM
PER CAMBIARE L’ORDINE DELLE COSE
In Italia come in tutta Europa le forze politiche si rincorrono
per dimostrare chi è più duro contro l’immigrazione irregolare. In questi
giorni l’Italia si appresta ad avere un governo guidato da forze politiche che
hanno fatto del contrasto all’immigrazione un perno del
proprio consenso.
Noi invece crediamo che sia necessario ridiscutere le basi delle
politiche migratorie fin qui sviluppate in Europa, per evitare una deriva
pericolosa di ingiustizia e discriminazione sociale. Per fare questo siamo pronti
a fare richieste e proposte concrete, e lo faremo in coordinamento con altri
movimenti europei.
16 Maggio
2018 - ore 11.30
Sala
stampa della Camera dei Deputati
Via della
missione 4, 00186 Roma
Forum Per cambiare l’ordine delle
cose
presenta
EQUAL RIGHTS TO
MOVE
FOR EQUAL RIGHTS
Il Forum Per cambiare l’ordine delle
cose è nato il 3 Dicembre 2017 con un’assemblea nazionale di oltre 500 persone
a Roma e in questi 5 mesi si è allargato coinvolgendo oltre venti associazioni
e movimenti di 10 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Trentino Alto
Adige, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Lazio, Campania e Basilicata)
Il Forum non è un movimento per i
diritti dei migranti, ma un movimento per cambiare le politiche migratorie
nazionali ed europee, che oggi come oggi producono danni e violazioni allo
stato di diritto e al tessuto democratico delle nostre società. Cambiare le
politiche migratorie significa migliorare le politiche sociali e culturali
per tutti noi. Cambiare le politiche migratorie significa migliorare la
politica estera e le strategie di cooperazione dell’Italia e dei Paesi europei.
La direzione securitaria di chiusura
ed esternalizzazione delle frontiere viola i principi base della civiltà
democratica, costruisce alleanze militari con partner quanto meno pericolosi e
produce punti di crisi della pressione migratoria. Impedendo alle persone di
muoversi in modo sicuro e regolare, non solo si obbligano i migranti a
viaggiare spesso in condizioni disumane inaccettabili, ma si alimenta anche la
sensazione di panico sociale che sta soffocando le democrazie europee.
La gestione emergenziale straordinaria
delle politiche di accoglienza isola e ghettizza i richiedenti e crea distanza
e paura nelle nostre città, dove prende sempre più piede l’etnicizzazione dei
diritti, che sembrano poter appartenere solo ad alcuni esseri umani in base
alle loro provenienze.
L’anacronismo del sistema Dublino
non solo blocca i migranti in bolle esistenziali e in luoghi di profondo
disagio sociale, ma sgretola anche la solidarietà europea, riaprendo tensioni
ai confini interni.
Reagire a tutto non significa
difendere i migranti, ma avere il coraggio di proporre e immaginare una
nuova direzione di giustizia sociale che può rendere migliore la vita di tutti
noi.
Ogni giorno le nostre associazioni e
movimenti lavorano nei propri territori per costruire una società più giusta,
libera e aperta, costruendo progetti di intercultura, di educazione, di
integrazione, di inclusione bilaterale. Ma siamo ben consapevoli che alle
pratiche vanno affiancate le scelte politiche, che se lasciate in mano a
pulsioni di chiusura e paura schiacciano e impediscono le pratiche stesse.
Per questo ci siamo uniti, per
rilanciare nella società proposte di cambiamento chiare, concrete, ma anche
coraggiose.
La campagna Equal Rights to MOVE
for Equal Rights attraverserà tutto il paese da Caserta a
Bardonecchia, passando per Parigi, dove incontreremo un grande
movimento francese che si muove nella nostra stessa direzione, les Etats
Generaux des Migrations.
Chiediamo a tutti coloro che credono
nella necessità di immaginare questo cambiamento di unirsi a noi.
Saranno
presenti alla conferenza stampa:
Gianpaolo
Mosca, Mimma D’Amico e Mamadou Kwasi del
Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta.
Nicoletta
Dentico - Banca Etica, Andrea
Segre - ZaLab, Giulio
Marcon - ed. Gli
Asini
Silvja Manzi, tesoriere di Radicali italiani, che presenterà l'Ice "Welcoming Europe. Per un'Europa che accoglie".
Rappresentanti di Baobab
Experience, Asinitas, MSF, Amnesty, Coordinamento Sans Papiers, Centro Astalli.
Forum territoriale "Per cambiare
l'ordine delle cose" di Como,
Bolzano, Bologna, Brescia.
In
collegamento via
Skype da Parigi un rappresentante de
Les Etats Generaux des Migrations
Questi di seguito in dettaglio gli
appuntamenti che stiamo organizzando
19 Maggio - MANIFESTAZIONE A CASERTA -
NESSUNO ESCLUSO
La rete di Associazioni laiche e
religiose, gruppi, movimenti, singoli, sindacati di base, intende lavorare per costruire un
Patto Sociale nel quale la società, i partiti e le Istituzioni possano
ricostruire legami, fiducia reciproca e risposte concrete con coraggio e
dialettica.
I protagonisti di questo percorso sono
variegati ma portatori di esigenze specifiche: le famiglie di disoccupati e
inoccupati, i migranti e rifugiati della “Castel Volturno Area”, le famiglie
dei rioni popolari di Caserta, destinati all’emarginazione e alla disattenzione
istituzionale, così come le famiglie che coraggiosamente sperimentano percorsi
di solidarietà e cittadinanza attiva. Consapevoli che alcune questioni
riguardano anche il livello europeo, vogliamo costruire una rete europea capace
di creare pressione affinché vi sia la revisione della Riforma Dublino
in base ad una politica dell’accoglienza condivisa. E’ necessario che vi siano canali
d’ingresso regolari e si favorisca la stabilità del permesso di soggiorno e
dei percorsi di inclusione sociale, invece di respingimenti, fortezze ed
esclusione. Per tale motivo abbiamo aderito alla campagna europea di raccolta
firme “We Are a Welcoming Europe”, la prima iniziativa dei cittadini europei
“ICE”, che si prefigge di raccogliere 1 milione di firme per un’Europa che
accoglie. Parteciperanno a tal proposito alle manifestazioni di maggio,
associazioni e movimenti provenienti dalla Francia, Belgio, Grecia, Spagna.
Siamo eterogenei e saremo in tanti ai due appuntamenti
di mobilitazione il 18 maggio a NAPOLI e il 19 maggio a
CASERTA. Vogliamo creare una discussione per sciogliere alcuni nodi da cui
dipendono i nostri destini immediati e non.
1.
PER
UN REDDITO CHE NON ESCLUDA:
una modifica mirata del REI. Crediamo
che, in una regione come la Campania, estendere ulteriormente l’accesso al REI
possa costituire la più efficace forma di contrasto al reclutamento della
criminalità organizzata tra le fasce sociali più deboli;
2.
UN
PIANO PER CASTEL VOLTURNO:
Proponiamo alle istituzioni locali e nazionali un Piano per Castel Volturno che
parta dall’emersione dall’irregolarità e prospetti un accompagnamento sociale
che dia strumenti per superare il disagio attraverso interventi concreti di
sostegno abitativo, formazione professionale, corsi di lingua italiana, che
andrebbero a beneficio di tutta la comunità dell’Area di Castel Volturno.
3.
“EX
CANAPIFICIO” DI CASERTA:
ospita le attività della Rete e del Centro Sociale Ex Canapificio, nonché sede
dello SPRAR di Caserta. Nonostante le nostre iniziative siano riconosciute fino
ai livelli istituzionali più alti di questo Paese, dal 2015 la Convenzione con
la Regione Campania che ci assegnava in comodato d’uso gratuito la struttura, è
scaduta e le condizioni strutturali dell’edificio beneficiano solo dei nostri
interventi di manutenzione.
4.
ATTIVITA’
DI PUBBLICA UTILITA’ (APU):
Auspichiamo una proroga delle attività questo tipo di lavori che hanno
impiegato migliaia di lavoratori disoccupati presso i Comuni.
5.
ISTITUZIONALIZZARE
IL PIEDIBUS: dal 2008
realizziamo il Piedibus di Caserta, fiore all’occhiello dell’inclusione sociale
bilaterali. Crediamo sia arrivato il momento di creare un Ufficio Piedibus
presso il Comune che riesca a raccordare i vari uffici coinvolti (mobilità –
urbanistica – politiche sociali – lavori pubblici), le scuole, Enti pubblici,
le associazioni e i volontari.
6.
RIQUALIFICAZIONE
DEI RIONI POPOLARI:
da decenni sottoposti all’abbandono, le condizioni strutturali di molti edifici
E.R.P. peggiorano. L’emarginazione sociale ed economica fa il resto, eppure
possono esservi fondi che potrebbero essere destinati al recupero di questo
patrimonio edilizio.
26/27 MAGGIO - PARTECIPAZIONE AD
ASSEMBLEA NAZIONALE EGM A PARIGI
Il Forum nazionale Per Cambiare
l’Ordine delle Cose parteciperà, Sabato 26 e Domenica 27 Maggio a Montreuil
(Seine Saint-Denis) alla prima sessione nazionale degli États Généraux des
Migrations, in cui si ritroveranno e si confronteranno le 470 associazioni
e le 101 assemblee territoriali francesi che li hanno fondati.
Gli EGM nascono con l’intento
della società civile di costituirsi come soggetto di mobilitazione, creando
vertenzialità con le istituzioni francesi ed europee, sia per quanto riguarda
le proposte di un cambiamento radicale delle politiche migratorie, sia
per la rivendicazione di pratiche e istanze che strutturino una società più
inclusiva, rispettosa dei diritti di tutti ed orientata alla giustizia
sociale. È in questa dimensione di creazione di politiche inclusive dal
basso che il Forum Nazionale trova negli EGM un interlocutore diretto e naturale
con cui portare avanti le proprie istanze anche fuori dai confini nazionali.
Da una parte e dall’altra della
frontiera, cittadini francesi e italiani, si mobilitano per proporre un
approccio inclusivo al fenomeno migratorio che si muove attraverso l’Europa.
Assistendo ad un’attuazione delle politiche italiane, francesi ed europee,
volte al contenimento, al respingimento e al blocco di chi si sposta sul nostro
territorio, i cittadini sono spesso colpiti direttamente dalla
criminalizzazione della solidarietà. Pensando a Beauty, che cercava un
posto sicuro, in Francia, per lei e il suo bambino in arrivo ed è stata
respinta dalla polizia francese a Bardonecchia, morendo poco dopo, a Martine
Landry, tra i tanti altri, che ha subito un processo per aver soccorso alcuni
migranti in transito dall’Italia alla Francia, ai giovani africani morti tra
Bardonecchia e Briançon, ai 3 di Briançon: italiani e francesi sono
protagonisti di uno stesso scenario. Il diritto di uno è diritto di tutti, non
per bontà ma per un senso profondo di Giustizia che in queste terre di confine
viene troppo spesso a mancare. Per Cambiare l’Ordine delle Cose e gli EGM si
impegnano a dialogare alla ricerca di una proposta comune, inclusiva e giusta
per noi tutti, italiani, francesi, europei e di qualsiasi altra provenienza,
convinti che i diritti fondamentali degli uomini, come il diritto a spostarsi e
a cercare una condizione di vita dignitosa, siano diritti inviolabili e non
possano essere messi in discussione.
Questo è il senso profondo della collaborazione
tra Forum e EGM e dell’adesione reciproca alle proposte ed alle prassi, per
la costruzione di una mobilitazione internazionale che vada oltre alla
condivisione meramente ideale. In questo momento storico, la dignità umana
sembra sacrificabile di fronte alla spinta repressiva delle politiche sociali e
migratorie europee. La campagna Equal rights to MOVE for Equal rights racconta
e rappresenta il progetto di mobilitazione civile che, dalla manifestazione
vertenziale di Caserta alla passeggiata sul confine di Bardonecchia, passando
per gli EGM di Parigi, lotta per costruire un nuovo modello di società con
proposte omogenee, concrete e coraggiose. Questi due livelli, nazionale ed
europeo, si incontrano sostenendosi a vicenda nelle rivendicazioni e nelle
pratiche, con la volontà di varcare frontiere fisiche e sociali. Un progetto di
analisi, confronto e prassi, per reclamare una società più giusta e ribadire
con forza l’opposizione unitaria alle politiche europee, sempre più spesso
repressive, discriminatorie e lesive dei diritti e delle vite delle persone.
16/17 GIUGNO – BARDONECCHIA/BIRANCON
Iniziativa congiunta Italia/Francia
sul diritto alla mobilità, la riforma di Dublino e il sostegno alle azioni di
solidarietà.
Il Forum in
collaborazione con ASGI e les Etas Generaux des Migrations promuove iniziative
che si svolgeranno nel week end 16 e 17 giugno sui due lati della frontiera
italo/francese. Le associazioni e le amministrazioni locali si stanno
confrontando per stabilire un programma congiunto.
Ad oggi è
certo che domenica 17 giugno mattina si terrà una conferenza a Bardonecchia
alla quale hanno già aderito alcuni parlamentari europei, che servirà a
promuovere una direzione più giusta e sostenibile di riforme del Regolamento di
Dublino.
La
riforma (o meglio la mancata riforma) del sistema europeo di asilo e in
particolare la mancata riforma del Regolamento Dublino, norma anacronistica che
blocca i rifugiati nel paese in cui sono entrati per primi non per scelta ma
per condizionamenti geografici indipendenti dalla volontà delle persone, non
considera i loro progetti migratori nè i legami significativi che spingono un
richiedente asilo a tentare di tutto, una volta arrivato in Europa, per
spostarsi da dove sono arrivati verso il Paese dell'Unione dove hanno legami
famigliari,parentali, amicali o nel quale hanno in precedenza vissuto,
lavorato, studiato. Il Regolamento Dublino è la forma più evidente della
rottura del principio della solidarietà e della condivisione delle
responsabilità tra gli stati ed alimenta anzi tra gli stessi stati una sorta di
guerra permanente, le cui vittime sono i soggetti più deboli.
L'Unione
Europea vive oggi problemi profondi ed è a rischio di sfaldamento. Il
Regolamento di Dublino e l'apparente impossibilità politica attuale di trovare
una via di riforma dalla situazione nella quale siamo può diventare il punto su
cui si rompe l'Unione con conseguenza drammatiche sulla vita di tutti, non solo
dei migranti.
C'è
in atto un processo di riforma del Regolamento di Dublino coraggioso che è
stato realizzato dal Parlamento Europeo che nel novembre 2017 ha votato un
testo di riforma che rompe con i passato e adotta nuovi paradigmi innovativi
che cambierebbero enormemente la situazione attuale di milioni di persone. Il
testo non è perfetto ma può e deve essere migliorato ma è uno straordinario
punto di svolta. Per questa ragione è rifiutato in toto, con una durezza che
non ha paragoni con altri settori, da gran parte degli stati dell'Unione che
non vogliono cambiare la loro politica di chiusura. Si annuncia, dopo la
riunione del consiglio della UE, il 28 giugno, un muro contro muro tra
Parlamento e Consiglio, con in mezzo una commissione sempre più fragile e
schiacciata sull'interesse degli stati più influenti.
Per info e
contati
E' possibile sostenere le iniziative
del forum "Per cambiare l'ordine delle cose" effettuando una
donazione sul conto di Associazione culturale ZaLab ( IT39Y0501812101000011174646) con la casuale "Forum Per
cambiare l'ordine delle cose"
LE NOSTRE PROPOSTE, I MOVIMENTI EUROPEI
E LE ELEZIONI POLITICHE
Mercoledì 28 febbraio - dalle 17.00 alle 21.00
Centro Congressi Frentani - Roma
Nel cuore della campagna elettorale, dopo la manifestazione
di Macerata, invitiamo tutti ad una nuova Assemblea pubblica a Roma, per capire
a che punto siamo del percorso di costruzione del Forum, per confrontarci con
esperienze simili incontrate in Belgio e in Francia, per chiedere ai candidati
di esprimersi rispetto alle nostre proposte.
Invitiamo i candidati di tutte le liste politiche a
partecipare e a rispondere alle nostre proposte
Il Forum Per Cambiare l’ordine delle
cose è un movimento di opinione costituito a partire dal 3 Dicembre
2017 da decine di associazioni e centinaia di cittadini italiani e non,
preoccupati per la deriva di violazioni e tensioni sociali legate alle
politiche migratorie europee.
Abbiamo elaborato un Manifesto
con 9 proposte iniziali per cambiare l’ordine delle cose e le stiamo portando in
molte città italiane attraverso incontri pubblici e coordinamenti territoriali.
Il 28 Febbraio invitiamo i
candidati di tutte le liste politiche presenti alle elezioni del 4 Marzo a
confrontarsi con noi e a rispondere alle nostre proposte. Per esigenza di tempi
daremo parola ad un massimo di 2 candidati per lista.
Questo il programma:
-
Ore 17.00 – saluti e interventi dai Forum
territoriali
Ore 17.30 –
interventi di rappresentati di Etats Generaux des Migrations (Francia) e
Justice Migratoire (Belgio) introdotti da Andrea Segre e Nicoletta Dentico
-
Ore 18.30 dibattito con i candidati a cura di
Francesca Mannocchi, Annalisa Camilli e Riccardo Noury
-
Ore 20.00 – microfono aperto per interventi
Per info e adesioni compila il modulo e contattaci: percambiarelordinedellecose@zalab.org
Comunicato dal Forum Per Cambiare L'Ordine delle Cose:
Antifascismo e diritti – nessuna abdicazione
Manifestare contro razzismo e fascismo non è un errore, ma l’anima della democrazia
C’è un forte nesso tra politiche migratorie repressive e tensioni sociali in Italia e in Europa. Il continuare a credere che costruendo blocchi, respingimenti e muri si risolva la questione migratoria, non fa che aumentare le occasioni di emergenza e di panico sociale. Le politiche repressive rafforzano se non addirittura finanziano i trafficanti, generano pressione migratoria in punti di scontro molto visibili, producono le emergenze che impediscono all’accoglienza di essere tale e generano contraddizioni ed errori utili solo alle demagogie xenofobe su cui si poggia l’odio razzista e fascista
Così forse non ci deve stupire che produrre e festeggiare politiche repressive vada di pari passo con il cancellare manifestazioni antifasciste e antirazziste.
Reputiamo inaccettabile chiedere ai cittadini ed alle forze democratiche di scegliere il silenzio, rinunciando a manifestare contro atti razzisti e fascisti di gravità enorme come quelli di Macerata. Tale richiesta rappresenta l’abdicazione della cultura antifascista, base del patto di convivenza sociale ed istituzionale. D’altra parte preferire il silenzio, omettere e scegliere di schierarsi quando e se sarà più opportuno, è in linea con la scelta di finanziare le milizie libiche che a differenza di quanto afferma il Ministro Minniti, continuano a torturare, violentare e schiavizzare i migranti ed i rifugiati trattenuti nei campi di detenzione libici, senza che Nazioni Unite e ONG possano davvero intervenire a loro tutela.
Per interrompere questa spirale siamo sempre più convinti che si debba avere il coraggio di cambiare l’ordine delle cose.
FORUM PER CAMBIARE L’ORDINE DELLE COSE